lunedì 20 febbraio 2017

UNA (lunga) STORIA MUTANTE parte terza

Facciamo il punto della situazione 

I mutanti, dopo i cataclismatici eventi di House of M, si leccano le ferite, richiusi e sorvegliati tra le quattro mura dello Xavier Institute da un esercito di Sentinelle.
Cerebro, la macchina trova-mutanti che il prof. Xavier manovra con la sua abilita' telepatica, e' silente da tempo, e coperta da un triste velo di polvere.
Nel frattempo si sono moltiplicati gli attacchi di una nuova setta di fanatici col pallino della pulizia genetica, i Purificatori, guidati ed ispirati dal reverendo William Stryker che vuole concludere l'opera iniziata da Scarlet Witch determinando la definitiva e totale scomparsa della razza mutante.
Mentre accade tutto cio', improvvisamente una piccola speranza fa capolino nella fredda e lontana Alaska, rischiarando le tenebre dell'incerto futuro della razza mutante : 
Cerebro comincia a pulsare, rivelando la prima nascita dotata di gene X dopo quasi un anno.
Questo, che poteva essere l'incipit del racconto della rinascita degli X-Men, diventa anche l'inizio della loro ennesima tragedia.
Ma d'altronde, si sa, con i lieto-fine non si fa business.
La neonata Hope è la prima mutante che rivela i suoi poteri (ancora non ben definiti), dopo House of M, e la sua nascita diventa concreto simbolo di speranza.
Purtroppo e' anche la scintilla che da' origine ad una vera e propria guerra civile all'interno della comunita' mutante.
Intorno a questo piccolo miracolo si scatenano infatti fin da subito le brame di tutte le fazioni mutanti: i Marauders di Sinistro, i Purificatori (comandati prima da Stryker e poi dall'androide caccia-mutanti Bastion), gli Accoliti, Predatore X (creatura ibrida che si nutre di dna mutante), i Reavers di Lady Deathstrike (un'altra vittima come Wolverine dei tentativi di fondere l'adamantio con le ossa umane). 
Anche nel monolitico gruppo degli stessi X-Men si cominciano ad evidenziare piccole crepe, soprattutto tra Xavier e Scott Summers che hanno opinioni diverse su come gestire la situazione.
E cio' inizia a creare i presupposti per l'imminente crollo.
L'unico che si prende a cuore le sorti della piccola neo-mutante, e' un redivivo Cable.
Egli, nella doppia funzione di babysitter e guardia del corpo, cerca soprattutto di salvarla da Alfiere, il tormentato poliziotto mutante che viene dal futuro, e che ritiene Hope responsabile della sua terribile realta'.
Questo in fondo e' il problema : Hope e' la salvatrice della razza mutante oppure la responsabile della sua definitiva distruzione?
Dopo aver identificato queste due differenti linee temporali, Forge, il mutante con il potere di manipolare la tecnologia, spedisce in entrambie alcuni compagni (Layla Miller ed alcuni doppi di Madrox l'Uomo Multiplo) per capire e prevenire.

L'intera trama, estremamente complessa nei suoi molteplici sviluppi, ma molto semplice nelle linee base, si dipana su tre blocchi narrativi ("Messiah Complex", "Messiah War", "Second coming"), gestiti dalla stessa compagine di scrittori di "Decimazione", l'arco narrativo precedente, e cioe' Mike Carey, Ed Brubaker, Cristopher Yost, Craig Kyle, Peter David, coadiuvati dai disegni di Mark Silvestri, Chris Bachalo, Carlos Pacheco et al.
Questo nuovo ciclo narra fondamentalmente della fuga di Cable nel tempo e nello spazio per salvare Hope, che egli considera il vero Messia mutante, delle dis-avventure dei due viaggiatori cronali, e delle guerre intestine in seno della comunita' mutante.
La conseguenza piu' eclatante del caos che si e' creato intorno ad Hope, e' la distruzione della storica Scuola di Xavier e la definitiva dissoluzione del suo sogno di pace e fratellanza, con il conseguente trasferimento dei profughi a San Francisco per riorganizzarsi.
Mentre ciò accade, il resto del Mondo Marvel di Terra 616 non se la passa molto meglio.
Dopo che Norman Osborn (ex-Green Goblin, ex-arcinemico di Spiderman), salvato il mondo dall'invasione Skrull (come narrato in "Secret Invasion" mini serie del 2008 di Michael Bendis e Leinil Yu), era diventato Direttore dello S.H.I.E.L.D., ed aveva creato il suo team di Vendicatori (Dark Avengers) con copie malvage degli originali (ad es. Wolverine sostituito dal figlio Daken, Occhio di Falco da Bulseye, egli stesso chiuso in un'armatura di Iron Man opportunamente dipinta con i colori della bandiera americana).
In questo clima di ribaltamento di ruoli, anche l'UM finisce per avere il suo gruppo Dark: gli Oscuri x-Men, tra le cui fila militano Mystica, Mimo, la Bestia Nera (un Henry Mc Coy -scienziato totalmente amorale- che proviene dal futuro di Apocalisse), Namor ed Emma Frost.
Cambia cosi', per alcuni numeri, la testata originale nella gestione dello scrittore Matt Fraction, mentre il gruppo vive una sua breve vita editoriale nella mini di Paul Cornell.
Quest'ultima, insieme ai due albi fuori collana "Utopia" e "Exodus" ed al crossover "Nation X", narra degli scontri fra il gruppo originale e la sua versione oscura, del ritorno di Magneto nelle fila degli X-men, della rinascita di Asteroide M (ex base operativa di Magneto stesso, prima diventata Pianeta x nella gestione Morrison, e ora riemerso dall'oceano in cui era precipitato, come isola di Utopia, diventata un rifugio per gli X-men dopo la parentesi a San Francisco).
Nel 2008 "New X-men" si trasforma in "X-men : legacy", sempre gestita da Mike Carey.
Il crossover "Necrosha", sempre dello stesso periodo, racconta la battaglia contro Selene, la mutante vampira ex Regina Nera del Club Infernale.
Sempre nel 2008, una piccola, meravigliosa parentesi e' il futuro alternativo del mondo Marvel raccontato da Mark Millar nella mini "Old man Logan", coadiuvato da Steve McNiven alle matite : in una classica vicenda dal sapore western, un vecchio e disilluso Wolverine tenta di sopravvivere e riscattarsi in un modo dominato dai supercattivi, tra cui i dispotici ed arroganti  discendenti di Hulk.
Il crollo dell'impero Osborn (come raccontato durante "Dark Reign" e "The Siege"), che nel suo delirio di onnipotenza decide di attaccare Asgard con ovvie drammatiche conseguenze, riporta tutto alla normalita'.
Sullo sfondo Cable continua la sua fuga per la salvezza della piccola Hope, che si concludera' durante la terza parte della trilogia e cioe' la mini di 13 numeri "Second Coming" (marzo/luglio 2010).
Il terreno per l'ultimo scontro tra gli X-men ed i loro infiniti nemici, provenienti dal presente e dal futuro, con in palio la vita di una Hope diventata ormai una ragazza durante i ripetuti viaggi temporali, e' l'isola di Utopia, dove finalmente essa rivela il suo potere (riesce a mimare i poteri dei mutanti a lei vicini), e, manipolando una enorme quantita' di energia, sconfigge Bastion e le Sentinelle e pone termine al conflitto.
Le conseguenze sono molteplici:
-Nightcrawler, cercando di salvare Hope teletrasportandola lontano da Bastion, finisce per rimanere impalato dal suo braccio cibernetico, e muore;
- durante il funerale per i compagni caduti, intorno alla figura di Hope compare improvvisamente lo spettro della Forza Fenice;
-Wolverine decide di creare una sua X-Force che rimarra' segreta al resto del mondo. insieme ad Angelo, Wolfsbane (la ragazza-lupo), X-23 (clone di Wolverine con tanto di artigli), Domino e successivamente Psyloche;
-ma soprattutto, vengono finalmente segnalate nei piu' remoti angoli del globo, altre 5 nuove nascite mutanti.

Quest'ultimo evento sembra concretizzare che le speranze di Cable sull'importanza di Hope per il futuro degli Uomini X.
Editorialmente nascono le collane "Generation Hope" di Kieron Gillen e Salvador Espin, che narra le vicende dei neo-nati nuovi giovani mutanti, e "Uncanny X-Force" di Rick Remenders e Jerome Opena che segue la nuova squadra di Wolverine, la cui serie personale e' ora scritta da Jason Aaron.

Jason Aaron (2011-2012)

Due anni intensi quelli che Jason passa sulle pagine degli Uomini X.
Intensi e tutto sommato positivi, visto che la qualita' della sua scrittura riesce a rendere gradevoli anche le storie piu' trite e prevedibili.
E' difficile d'altronde portare idee realistiche, originali e dirompenti come quelle che Aaron aveva sviluppato nella linea Vertigo con "The other side" (dove rende originale anche un argomento iperfrequentato come la guerra nel Vietnam) o "Scalped" (storia dura ed intensa sulle lobbies criminali dei nativi americani nel gioco d'azzardo) in un fumetto mainstream come quello Marvel.
Anche altri autori, come ad esempio Mike Carey, avevano pagato in freschezza e originalita' il loro passaggio dalla Vertigo alla Marvel.
Per fortuna Aaron, decisamente piu' duttile di molti colleghi, riesce a risultare gradevole ed originale pur rimanendo entro i schemi codificati.
Il suo primo passo nell'UM e' la mini di 5 numeri "Scisma" (2011), coadiuvato alle matite da un team di tutto rispetto formato da  Carlos Pacheco, Alan Davis, Frank Cho, Daniel Acuna e Adam Kuber, dove  tira le fila di tutte le trame del trittico precedente.
Il nucleo pulsante della vicenda e' l'ormai insanabile ferita che si e' creata tra le due fazioni mutanti, capitanate rispettivamente da Scott Summers e Wolverine (il prof. X, deluso dal suo sogno infranto, ha abbandonato il gruppo).
Il primo intende utilizzare gli alunni adolescenti come carne da cannone per la sua infinita guerra contro razzismo ed incomprensione, mentre il secondo cerca soprattutto di proteggerli e prepararli adeguatamente alle sfide future.
Un vero ribaltamento di ruoli: il riflessivo Ciclope scopre la sua anima piu' cupa, mentre il violento Wolverine quella piu' misurata.
Ma lo scontro, in fondo, e' tra due uomini che hanno amato la stessa donna, Jean Grey, il cui fantasma ancora aleggia tra loro, mettendoli in forte contrapposizione.
Comunque sia, e' indubbio che ormai sono loro, i giovanissimi neo mutanti, quella folla tumultuosa, piena di incosciente voglia di vivere ed esprimersi, i veri protagonisti della scena: da una parte Quentin Quire, il bizzoso, egocentrico mutante psichico (una versione incontrollata ed ambiziosa di Xavier), dall'altra Kade Kilgore, il nuovo amorale capo del Club Infernale, tredicenne in piena ascesa che non lesina violenza e crudelta' pur di raggiungere i propri scopi.
Tra di loro ritroviamo molte delle giovani follie mutanti del ciclo di Grant Morrison.
Questo e' cio' che Aaron sviluppera' nella sua piccola gemma: la serie "Wolverine e gli X-men", supportato dalle matite di Chris Bachalo e Nick Bradshaw.
Titolo anonimo per una serie, di quasi 40 numeri, accattivante ed efficace.
Wolverine si rifugia insieme a Kitty Pryde tra le rovine dello Xavier Institute, ora dedicato alla memoria di Jean, con un manipolo di irrequieti adolescenti, mutanti e non, tra cui Broo, un piccolo della razza aliena la "Covata", Kid Gladiator, il figlio di Gladiatore, il capo della guardia imperiale Shi'ar, e addirittura Krakoa, l'isola vivente.
Diventa cosi' per loro contemporaneamente insegnante e balia, cercando di proteggerli, soprattutto da loro stessi.
Questa variegata compagine offre infiniti spunti narrativi, mentre sullo sfondo, infuria la guerra, con ripetuti cambi di fronte, tra il giovane nuovo Club Infernale ed i giovani nuovi X-men.
Nello spin-off "Wolverine and the X-men: alpha&omega", lo scrittore Pete Woods racconta la disperata lotta di Wolverine, la cui mente e' intrappolata nel pericolosissimo mondo immaginario creato dalla psiche del geloso e vendicativo Quentin Quire.
Il loro rapporto conflittuale sara' uno dei temi portanti della serie principale.
Ciclope invece, insieme a Magneto, Colosso, Emma Frost, Tempesta, Magik e agli altri mutanti che condividono le sue idee, tra cui il gruppo guidato da Hope, si rifugia ad Utopia.
Durante il 2012 Aaron partecipa insieme a Jonatan Hickman, Ed Brubaker, Mat Fraction e Michael Bendis alla gestione del ben piu' tradizionale maxievento in 12 parti "Avengers vs. X-men".
La trama e' presto detta: la Forza Fenice, la stessa entita' cosmica che aveva distrutto Jean Grey, scende sulla Terra attirata da Hope (eco spiegata la loro connessione) e finisce invece per impossessarsi di alcuni componenti del gruppo di Ciclope (Scott stesso, Magik, Namor, Colosso ed Emma Frost), trasformandoli in esseri potentissimi.
L'incubo di chi ha sempre temuto la razza mutante diventa realta’: cosi' trasformati, nel corpo e nella mente, i 5 decidono di sottomettere il Mondo.
Nella guerra che ne consegue Ciclope uccide Xavier con il suo raggio ottico, mentre Hope, addestrata dai monaci della citta' perduta di Kun'lun, gli stessi che avevano creato Iron Fist, riesce a contenere la Forza Fenice per liberarla infine nello spazio.
Questa immensa energia, avvolgendo la Terra nel suo abbraccio generatore, da origine ad una massiccia rinascita della razza mutante.
Hope compie cosi' il suo ultimo atto che la consacra definitivamente nel ruolo di Messia.
Su queste premesse la Marvel riprende a far proliferare le testate mutanti.
Nascono "Uncanny X-Force" di Rick Remenders e Jerome Opena e la nuova "Uncanny X-men" di Kieron Gillen, Greg Land e Carlos Pacheco.
Queste, per amor di cronaca, si affiancano alle altre serie gia' in corsa: "New Mutants", "X-men", "Generation Hope", "X-Factor", "X-men : legacy", "Ashtonishing X-men", "Wolverine and the X-men".
I mutanti sono ancora un business sicuro.

Bendis (2012-Secret Wars)

Ma soprattutto, durante la fine del 2012, viene lanciata la nuova testata "All new x-men" scritta da Michael Bendis e disegnata da Stuart Immonen, che fa parte della iniziativa "Marvel Now!".
Questo e' l'ennesimo, ormai stantio ma purtroppo non ultimo, tentativo da parte della Casa delle Idee di reclutare nuovi lettori, ripartendo idealmente da zero.
Nasce il primo team misto umani-mutanti con "Uncanny Avengers" di Remenders e Cassady, dove vediamo Scarlet Witch, Havok (fratello di Scott) e Rogue affiancarsi a Captain America e Thor, e la nuova serie "Cable and the x-force"  di Dennis Hopeless e Salvator Larroca.
Il nuovo "X-men: legacy" del britannico Simon Spurrier segue le psichedeliche vicende di Legione aka David Haller, il figlio schizofrenico di Xavier; "Uncanny X-men" e' incentrata su Ciclope ed i suoi compagni fuorilegge; "Uncanny X-Force" su un team tutto al femminile con Tempesta e Psyloche.
Ma l'idea piu' interessante e' introdotta da Michael Bendis sulla testata "New X-men", dove Bestia recupera dal loro tempo gli X-Men originali portandoli nel presente a confrontarsi con le loro versioni piu' mature.
Il cross-over che presenta l'evento si chiama "Battle of the atom", e, nonostante il giochino degli scambi temporali (ad un certo punto della storia si affrontano ben tre team di X-men dal passato, dal presente e dal futuro) non sia certo una novita', il risultato e' gradevole
Viene soprattutto evidenziato lo scontro generazionale fra le due versioni dei singoli componenti : quella originale entusiasta ed incosciente, e quella attuale disillusa e cinica.
Il tutto raccontato con ritmo ed ampie aperture grafiche, merito anche della matita essenziale ma accurata di Stuart Immonen.
La (lunga) storia, fin qui sommariamente raccontata, diventa cosi' circolare, come un vorticoso Ouroboros, riuscendo a liberarsi nel corso del tempo, dai mille orpelli di cui si era appesantita durante la strada, e tornando brevemente alle atmosfere piu' rilassate e leggere degli inizi, pur non rinunciando ad una scrittura moderna e drammaturgicamente intensa.
Prima di terminare il suo viaggio, tumultuoso e spesso ridondante, tra le braccia del megaevento Secret Wars, la storia dell'UM si arricchisce, durante la fine dl 2014, dell'ennesimo episodio epico e tragico : la miniserie di 4 numeri "Death of Wolverine" di Charles Soule e Steve McNiven, conclude la vita del mutante piu' amato, consegnandolo all'Olimpo dei ricordi.
Dopo quasi trent'anni Claremont vede realizzati i suoi piani per gli Uomini -X : prima il Prof. Xavier, poi Wolverine, abbandonano i propri pupilli al loro destino.
Le varie miniserie dedicate ai Figli dell'Atomo che accompagnano ed approfondiscono Secret Wars, rileggono tutte le tappe piu' importanti della loro storia (da "House of M" a "Age of Apocalypse").
Una specie di "Best of" della loro lunga carriera editoriale.
Nel nuovo mondo tirato a lucido che ne consegue, i mutanti hanno comunque trovato un posto di rilevo, anche se nella forzata convivenza con l'altro supergruppo Marvel, quello degli Inumani, che con loro ha molti punti in comune : la dimensione familiare, l'idea di vera e propria Nazione indipendente, il marchio del diverso.
Persi i diritti cinematografici sui mutanti, la Marvel usa gli Inumani (e' prossima una loro versione sul grande schermo) come asso nella manica, senza pero' riuscire a far completamente a meno degli originali.
La mini che sta uscendo ora negli U.S.A. : "Inhumans vs. X-men", diventa cosi' una vera e propria resa dei conti!
Anche Wolverine e' recentemente ricomparso, sdoppiatosi nelle sue due versioni : il Logan del futuro della miniserie di Millar, rimasto intrappolato nel nostro tempo, e la sua versione femminile, X-23 il suo clone, che ora ne indossa il costume.


1 commento:

  1. Ma ha ancora senso tutto questo? Intendo al di là di far lavorare sceneggiatori e disegnatori. Probabilmente é necessario seguire tutte le circonvoluzioni narrative per trarne qualche perla qua e là. Mi sento molto reazionario mentre dico queste cose, forse uno più giovane potrebbe dirmi che é la senescenza e che dopo Fenice nera non ci si poteva fermare lì
    Non sarebbe meglio lavorare su nuove storie e personaggi staccati dalla continuity? O tutte le volte che lo fanno poi non funziona come vendite?

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