martedì 17 marzo 2015

Ragnacci e ragnetti - parte terza

by Robo
Prosegue da Ragnacci e Ragnetti - parte seconda

Ragni che mimano le formiche.
Le formiche le mimano un po' tutti ed i motivi sono diversi.
Gli insetti, che ovviamente formiche non sono, possono mimare la forma e l'aspetto di formiche perché gli conviene. Le formiche sono animaletti incazzosi e talora forniti di armi chimiche, non tutti le predano e qualcuno evita di farlo, per cui, in certi casi, somigliare ad una formica è più conveniente che non somigliargli affatto. Anche i ragni adoperano spesso tale forna di mimetismo che si chiama batesiano, e tale tipologia di somiglianza inconsapevole si ritrova tra gli insetti anche nei confronti di altri imenotteri che non siano le formiche: ad esempio alcuni ditteri (mosche) adottano una colorazione che può far pensare siano vespe, o alcune farfalle non velenose mimano i colori di altre specie che invece contengono sostanze repellenti nei tessuti. Più assomigli ad una formica, per forma, odore e comportamento più puoi vivere nei pressi della comunità e godere di una maggior protezione dai predatori, ma in questo caso la capacità mimetica batesiana deve essere particolarmente perfezionata per non cadere vittima delle formiche stesse. 

Per i ragni, però, il motivo può anche essere un altro. Le formiche nell'ambiente sono come i bar, ovunque sei, se ti guardi un po' intorno, qualcuno lo trovi, e quindi puoi sempre mangiare qualcosa. Il ragno punta a mangiare la formica, noi invece puntiamo a cappuccino e pasta. La differenza è che noi non dobbiamo temere l'aggressività del barista che cerca di spruzzarci addosso candeggina o di afferrarci con la pinza del ghiaccio.
Questo è il problema del ragno: la formica non si fa mangiare facilmente, e, cosa ancora più pericolosa si muove spesso in gruppo. Ed in gruppo la formica ha pochi nemici: altri gruppi di formiche, alcuni uccelli, formichieri, armadilli, o... disinfestatori.
Il ragno, se vuole mangiare la formica deve prima di tutto fregarla. Deve farle credere di essere, lui stesso, una formica, e della stessa specie! Quindi le deve assomigliare un pochino, il chè non basta, ma aiuta. Poi, soprattutto, deve comportarsi come lei e avere lo stesso odore. Così può coglierla di sorpresa, "chelicerarla" ed infine suggerla. 
Le specie più adattate ad una dieta mirmecobica spesso hanno atteggiamenti da formica: tengono alzato il primo paio di gambe a mo' di antenne. Se incontrano una formica della specie giusta (di solito, in questo caso, l'adattamento del ragno è ristretto) le toccano le antenne come farebbe un conspecifico. 
Addirittura un ragno sorpreso con la vittima tra le fauci porge la stessa all'individuo che lo avvicina secondo un'atteggiamento comune tra chi condivide lo stesso formicaio: è come se un'assassino all'arrivo della polizia sorreggesse il corpo della vittima dicendo, "poverino! L'ho trovato così. Ora dategli degna sepoltura", e gli agenti gli credono!!! 
Il mimetismo può anche interessare un solo sesso, tipo solo i maschi, di soliti più piccoli, o diverse specie di formiche a seconda dello stadio vitale del ragno (uno spiderling non può mimare la stessa formica che mima un adulto).
Alcuni esempi:


Alla fine della fiera chiudo con la famiglia Araneidae

Ci stanno dentro i ragni che noi identifichiamo come più significativi, ad es. il nostrano ragno crociato dei giardini ma è anche la famiglia con la maggior variabilità morfologica per cui all'interno di essa si trova veramente di tutto. In generale sono caratterizzati da un'ampio addome colorato, in alcune specie i quattro occhi frontali tendono a fondersi in un'unico ciclopico quadrato.

È come se gli 8 occhi dei ragni fossero volubili riguardo alla propria disposizione da una specie all'altra, tanto da divenire erratici nel capo del ragno.



Gli Araneidae sono i costruttori di tele per antonomasia, anche se alcuni non lo fanno e cacciano con una sorta di lazo appiccicoso. Qui la diversità è tale e tanta che va affrontata a livello di genere.

I Caerostris hanno un aspetto che, a mio parere, in un eventuale concorso di bellezza per ragni li collocherebbe agli antipodi dei salticidi, ecco 2 esempi:



É proprio vero che ogni scarrafone, pardon aracnide, è bello a mamma soia!

Una specie malgascia di questo genere costruisce la tela più resistente, per ora, "collaudata".
Il ragno in questione pone la sua opera a cavallo di corsi d'acqua con fili di attacco lunghi anche 25 metri.

Ma Araneidae offre molto altro, per esempio i ragni spinosi del genere Gasteracantha:




Oppure il genere Poltys con la sua incredibile capacità mimetica.



Il genere Pasilobus che "finge" di essere la cacca di un uccello



Esistono anche i ladybird-mimic spiders, ossia i ragnetti che fingono di essere coccinelle. 
Si proprio loro, gli "insetti meno insetti" che ci siano (tra l'altro trovo bellissimo che gli anglosassoni le chiamino Signorine uccellino).
Predatori ferocissimi e utilissimi capaci di cannibalismo che godono di una fama positiva e di un'accettazione "sociale", preclusa a qualsiasi altro esapode, eccezion fatta forse per le api che però hanno il difetto di poter piantarti un aculeo pulsante nella carne.

Perché un predatore dovrebbe godere di vantaggi nell'assomigliare ad una gradevole (ai nostri occhi) coccinella? Perché questi insetti sono spesso produttori di sostanze tossiche capaci di nuocere ai piccoli predatori come uccelli e lucertole. Il ragnetto si gioverà delle altrui precauzioni a non procurarsi un'intossicazione.
Torna in auge, anche in questo caso il mimetismo batesiano: conviene condividere forme e colori del più cool dei coleotteri perché questi colori hanno un significato per i predatori del mondo animale, ossia danger!
Come quelli di api, vespe, alcuni rospi, i nudibranchi, etc. tali cromatismi indicano un pericolo potenziale, ed il fenomeno è noto come aposematismo.
Il genere implicato si chiama Paraplectana e di tutte le specie ho scelto l'immagine di una tra le più spettacolari:


Mi piace chiudere questo mio impegno, che è poi solo di tempo, scelta e catalogazione, ed è basato sul lavoro di altri che ringrazio (wikipedia e il sito sgmacro.blogspot.com soprattutto) con una tipologia di ragni chiamati Bolas Spider.
Appartenenti alla famiglia Araneidae che sta occupando tutta l'ultima parte di questa miniserie sui ragni, costoro fanno parte di diversi generi ma sono accomunati dal metodo di caccia. Infatti pur appartenendo al raggruppamento dei costruttori di tele belle e simmetriche per antonomasia, costoro non le fanno. Neanche le abbozzano, no, loro usano il lazo. Quali cowboy impegnati in un rodeo di cattura dei vitelli, afferrano e trattengono la preda grazie ad un filo di seta terminante con una gocciolina appiccicosa.
Ovviamente tutto autoprodotto. Notevole ai miei occhi.

Questi animaletti oltre che essere eccezionali nelle prestazioni sportive sono spesso accomunati da un aspetto notevole. Poiché talora passano il giorno visibili sulle foglie il loro addome è notevolmente modificato ed assume aspetti peculiari: alcune specie, per passare inosservate si mimetizzano assumendo l'aspetto di escrementi d'uccello (in generale passare per una merda conviene sempre ;-) altre assumono un habitus che ricorda una chiocciolina, animali frequenti negli ambienti tropicali, altre infine, per favorire la predazione hanno protuberanze sul dorso dell'addome che richiamano gli occhi delle falene di cui si nutrono.

Oltre alle "bolas" lo strumento che questi ragni utilizzano per richiamare le farfalle notturne è la produzione di feromoni sessuali propri di queste ultime. In pratica la falena crede di andare a riprodursi ed invece viene mangiata!

Carrellata, poi chiudo. Spero abbiate apprezzato. Io ho incontrato un mucchio di inattesa bellezza.





Fin.

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